6/8/2024
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Seconde case all'estero: nuovi scenari fiscali

Seconde case all'estero: nuovi scenari fiscali

Per i proprietari di seconde case all’estero cambiano le regole del gioco: da gennaio 2024 ci sono nuovi scenari fiscali.

La Legge di Bilancio infatti introduce l’incremento dell'IVIE: l'Imposta sul Valore degli Immobili situati all'Estero (IVIE) aumenta dallo 0,76% all'1,06%. In sostanza, la stessa aliquota IMU base. Questo cambiamento riguarderà tutti i tipi di immobili posseduti all'estero, inclusi anche fabbricati, aree fabbricabili, terreni e diritti reali come usufrutto, uso e abitazione.

È importante sottolineare che, mentre l'IMU è calcolata sui valori catastali italiani, l'IVIE si basa generalmente sul costo d'acquisto o sul valore di mercato degli immobili, a seconda del paese in cui si trovano. Quindi, per gli immobili detenuti nell'Unione Europea o nello Spazio Economico Europeo (Norvegia e Islanda) la base imponibile può essere quella catastale. Per gli immobili situati in altri paesi, l'imponibile è usualmente determinato dal prezzo di acquisto o, in mancanza, dal valore di mercato rilevabile nel paese dove l'immobile è ubicato.

Ad esempio, per la Francia, la circolare 28/E/2012 permette di determinare la base imponibile IVIE applicando il moltiplicatore 160 al reddito medio ordinario (RMO), che corrisponde al 50% della base imponibile per la taxe d'habitation. Per il Regno Unito, a seguito della Brexit, dal 2021 è necessario utilizzare il prezzo di acquisto come base imponibile, non essendo più possibile fare riferimento ai valori determinati ai fini dei tributi municipali come nel passato.

Questi cambiamenti fanno parte di un aggiornamento più ampio della legislazione fiscale, mirato ad aumentare le entrate fiscali da beni e attività detenuti all'estero. Le nuove aliquote saranno applicate dal periodo d'imposta 2024 e interesseranno tutti i residenti fiscali italiani.

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